Rupi all’Estaque Da adolescente, Cézanne attraversa in lungo e in largo l’entroterra di Aix: bagni, passeggiate, colazioni sull’erba in compagnia dell’amico Émile Zola. A 20 anni, “sale” a Parigi per svezzarsi. Tuttavia molto presto il giovane prende coscienza del suo attaccamento viscerale alla Provenza. Non smetterà mai di tornarci per trovare rifugio e ispirazione, lontano dalle polemiche artistiche della capitale. Fra esporre e dipingere in solitudine, ha fatto la sua scelta e la Provenza gli offre molte oasi: il porticciolo dell’Estaque è una di queste. Nel 1882 Cézanne, che soggiorna all’Estaque, vi trova Renoir. Insieme percorrono l’entroterra marsigliese alla ricerca di nuovi soggetti. È così che Cézanne si trova di fronte a questi spettacolari burroni di cui dipinge parecchie tele, delle quali soltanto due sono state ritrovate. In compenso, ci sono rimaste quattro tele di queste rupi dipinte da Renoir. La tela di Cézanne è in ogni punto conforme alla sua tecnica di quegli anni: piccoli tocchi di colore regolari e serrati che formano masse distinte. Il cielo e il mare hanno una tessitura più lenta, meno vigorosa. L’insieme dà una strana impressione di pesantezza e di solitudine, temperata, tuttavia da un senso di calore da fine giornata o da inizio mattinata.